Hu

Hu, a Sanremo Giovani con “Occhi Niagara”. L’intervista

Lei è Hu, Federica Ferracuti. Ad AmaSanremo ha cantanto “Occhi Niagara”, canzone che l’ha portata a Sanremo Giovani. La finale la vedremo in tv il 17 dicembre.

Cantautrice, polistrumentista e producer, Hu parteciperà il 17 dicembre a Sanremo Giovani con il brano che le ha fatto superare le selezioni di AmaSanremo: si intitola “Occhi Niagara” ed è una ballata in cassa dritta dal sapore elettro-pop.

Come hai capito che poteva essere la canzone giusta per Sanremo?

Non ho mai considerato l’idea di Sanremo a livello concreto fino a una settimana prima della scadenza dei termini per iscriversi, e lì ho deciso: ho fatto tutto velocemente, una follia. Poi il mio team mi ha proposto di provarci e mi sono detta perché no. Questa canzone è nata piano e voce in 15 minuti, l’ho prodotta da sola in una prima fase. Il mio fuoco artistico l’ho trovato, un’esperienza in tv non l’ho mai fatta ma mi sentivo pronta a provarci con qualcosa che mi rappresentasse davvero. C’erano sul tavolo due canzoni, ma questa bolliva. Mi sono iscritta senza nessuna aspettativa, poi ho passato una selezione poi l’altra ed eccomi qua. A Sanremo in questi giorni c’è sempre qualcosa da fare, si sente tanta energia ed è un privilegio esserci.

Un privilegio che ti sei guadagnata. Tu sei anche produttrice, ma nella percezione comune il produttore è uomo…

Anche il fonico, ma ci sono donne bravissime che fanno questo lavoro. Ricordo da ragazzina, quando facevo la turnista ho avuto occasione di aprire un concerto di Arisa agli Arcimboldi, ero piccolina e suonavo la chitarra. Ricordo questa donna fonica pazzesca, era la prima volta che ne vedevo una al banco. Di producer donne ce ne sono tante, io non mi sono mai sentita donna tra gli uomini. Ho il rispetto di moltissimi produttori e la stima di artisti più grandi di me. Io vivo nel mio studio, ovunque stia mi basta avere il computer per lavorare.

Che studi hai fatto?

Ho sempre avuto la necessità di unire la voce ai vari elementi della canzone. Ho studiato musica partendo dalla chitarra jazz per passare ad altri strumenti per rispondere alla necessità di comporre; poi ho voluto capire come registrare, l’elettronica è arrivata dopo. Vendendo dal jazz ho fatto un percorso di ricerca lungo. Suonavo nella mia cameretta, dopo ho iniziato ad andare nei club e così ho trovato quello che mi piaceva fare.

Una curiosità: il nome Hu da dove deriva?

Non lo sapevo che fosse il cognome di mezza Asia, io sono appassionata di cultura egizia e deriva da lì. Stavo leggendo un libro e ho incontrato questo nome, Hu, assontante con il chi inglese: chi è Hu? È anche la divinità che dà la forza motrice del pensiero creatore: ho pensato “Se devo fare un progetto è il nome perfetto, e un po’ ambizioso”.

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