Ilaria Porceddu, il nuovo disco è "Di questo parlo io"
Foto di Valentina De Matha

Intervista – Ilaria Porceddu, il ritorno con il nuovo disco “Di questo parlo io”

Esce oggi dopo qualche anno di silenzio il nuovo disco di Ilaria Porceddu, “Di questo parlo io”. Contiene un duetto con Max Gazzè

Dopo qualche anno di silenzio arriva oggi “Di questo parlo io”, il nuovo album di Ilaria Porceddu, in uscita oggi 7 aprile. Di lei si ricorda una ormai lontana partecipazione a X Factor (era il 2008 e Ilaria arrivò in semifinale), una serie di esperienze in ambito teatrale e la composizione di colonne sonore tra cui quella per il corto “Per Anna” del 2015, e anche il secondo posto conquistato nel 2013 al Festival di Sanremo fra i Giovani. Il nuovo album, il terzo, arriva dopo 4 anni di silenzio.

Ilaria Porceddu, l’intervista

Come sei cambiata in questi anni?
Sono successe un bel po’ di cose. Volevo ripartire e capire da dove farlo, per la mia vita in generale e anche professionale. Fortunatamente nel mio percorso ho trovato Francesco Gazzè (fratello di Max che, insieme ad altri autori, ha lavorato all’album di Ilaria, nda), che mi ha tenuta per mano. Ho ricominciato a scrivere pian piano, ho supervisionato altri artisti e scritto colonne sonore. Poi finalmente c’è stato il parto di questo disco: avevo bisogno di questo tempo per curare il mio piccolo figlio. Mi è servito un periodo di maturazione per farlo, era necessario.

Nel disco ci sono due brani in lingua sarda. Sembrano rimandare alla presenza di Fabrizio De Andrè.
De Andrè è il mio padre spirituale, suono le sue canzoni da quando avevo 12 anni. Dentro questo disco c’è De Andrè, come c’era nei lavori precedenti. Il disco si apre con “Sas arvures”: l’albero in lingua sarda è femminile, e questa cosa mi è piaciuta moltissimo.

Ci parli delle figure femminili di questo album?
“Lisa” racconta la storia di mia nonna; lei è sempre stata presente nei miei lavori ma mai con un brano dedicato a lei. “Lisa” l’ho scritta in mezz’ora, di cuore. Mia nonna è l’emblema della donna forte, che a 90 anni era super avanti nonostante la vita tosta che aveva avuto. Era una donna libera, come lo è Eva, l’altra figura femminile del disco (cantata in “Eva si fa fare”, nda). È una ragazzina sincera, che esprime la libertà di essere se stessa.

Nel disco c’è un duetto con Max Gazzè, “Tu non hai capito”.
Nel 2013 ho aperto i suoi concerti estivi ed è nata stima reciproca. La vita è fatta di incontri, prima ho conosciuto Max e poi Francesco. Ho iniziato a mandare a Francesco i miei provini e abbiamo collaborato in questo disco, in maniera molto spontanea. Queste canzoni sono il frutto di un lavoro molto sentito, in cui ho messo tutta l’anima.

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