Il suo singolo “Come” è un successo; il suo album di debutto “Zanaka” arriva il 22 aprile. Lei è Jain
Jain: l’intervista
Da quanto tempo fai musica e da quando la tua musica ha varcato i confini della Francia?
Ho iniziato a comporre a 16 anni, quando ero in Congo. La mia musica si è fatta conoscere fuori dalla Francia in tempi recentissimi, a partire dalla Germania. Questa è la prima volta che vengo in Italia, infatti.
“Zanaka” significa bambino in lingua malgascia: perché questo titolo?
Perchè questa è la mia partenza, la mia infanzia, il mio album di debutto. La musica è un gioco, e finché la farò giocherò come una bambina.
Qual è il tuo legame con la musica del Madagascar?
Mia mamma è franco-malgascia, in famiglia si è sempre ascoltata la musica del Madagascar (anche se lì ci sono stata una volta sola). Queste sonorità unite a quelle del Congo hanno creato la mia musica, molto incentrata sulle percussioni. Tutto questo fa parte delle mie radici e voglio mantenere queste influenze nella mia musica.
Cosa ci dici della copertina?
Con questa immagine ho voluto evidenziare la diversità presente nella mia musica, che ha più influenze, identità e direzioni.
Indossi sempre lo stesso abito che vediamo sulla copertina del cd: come mai? Per nasconderti in qualche modo o perché è il tuo personaggio?
È un costume di scena, un’immagine visuale sincera che corrisponde alla musica che propongo. Non è affatto per nascondermi: semplicemente vestirmi così e salire sul palco per me è un rito.
Guarda il video di “Come”:
Sei molto prolifica come autrice?
Ho la fortuna di essere una bedroom composer, cioè scrivo ovunque. Ho già tre canzoni nuove.
Perché hai scelto di cantare in inglese?
Questo album è nato all’estero, non in Francia ma in Congo. Molti miei amici non parlano francese, scrivo molto per loro e quindi ho scritto in inglese. Infine, per me questo disco è nato in viaggio e l’inglese per me è la lingua dei viaggi.
Quali messaggi vuoi lasciare a chi ascolta le tue canzoni?
Pace e tolleranza sono temi presenti in diversi brani ma più in genersle il mio è un disco ottimista e solare, ho fortemente voluto che fosse così: volevo far ballare, questa solarità è il messaggio principale.
Come mai secondo te negli ultimi anni c’è un successo crescente della musica francese all’estero?
C’è stato un periodo un po’ di vuoto nella scena francese, ma negli ultimi anni è tornata una grande energia. Ma il perché di questo successo non lo so.
Ci saranno concerti in estate?
Sarò parecchio in giro per Festival e stiamo cercando di programmare qualche data anche in Italia.