Foto: Alessio Pizzicannella

Intervista-Francesco Renga presenta “Scriverò il tuo nome”

“Scriverò il tuo nome” è il secondo capitolo del nuovo percorso artistico di Francesco Renga, iniziato due anni fa con “Tempo reale”

 

Sono passati due anni da “Tempo reale” e Francesco Renga torna con un nuovo disco, “Scriverò il tuo nome”. Si tratta del secondo capitolo del suo nuovo percorso artistico, intrapreso appunto un paio d’anni fa. Il tema dell’album è uno ma molteplice, l’amore in ogni sua manifestazione. Francesco ce ne parla così.

Francesco Renga racconta “Scriverò il tuo nome”

In queste nuove canzoni interpreti l’amore.

Questo album è il risultato di una selezione fatta da una rosa molto ampia di canzoni. Il disco parla in maniera chiara, semplice e un po’ smaccata di un’unica cosa, l’amore che muove tutto. Sicuramente muove la mia vita. Anche nella canzone più politica si parla di una passione. E’ un disco autobiografico come lo sono tutti i miei progetti.

Hai percorso canzone per canzone tutte le sfaccettature di un sentimento, dall’amore inevitabile a quello che non si arrende a quello che nasce…

Con queste canzoni faccio una dichiarazione di intenti molto precisa, anche se è difficile definire l’amore; è un po’ come definire la vita, è sfuggente; ho declinato il sentimento in mille modi in questi brani ma ce ne sono molti altri. Ogni volta che si palesa l’amore ha un nome, ed è un nome sempre diverso. Per questo il titolo del disco è “Scriverò il tuo nome”.

Dal punto di vista musicale cosa troviamo nelle nuove canzoni?

Ci sono linee stilistiche precise entro le quali mi sono mosso. Con me hanno lavorato giovani autori che mi hanno permesso di concentrarmi sul modo di intendere il canto e la voce; loro hanno dato una scrittura contemporanea alle canzoni, moderna, nel mood di questi tempi e del mercato. Io arrivo da un altro mondo, ormai. Con Michele Canova, che ha prodotto l’album, abbiamo continuato a percorrere la strada imboccata già con “Tempo reale”. Stilisticamente questo è il disco in assoluto più proiettato nel futuro che abbia fatto, una fotografia in divenire, è il Francesco Renga che verrà.

Arrivi da un altro mondo?

Sì, per questo ho scelto autori giovani che lavorassero con me (come Tony Maiello, Francesco Gabbani, Ermal Meta tra gli altri, nda). Non smetterò mai di ringraziare tutte le persone che hanno collaborato al disco (tra cui ci sono anche Nek, Luca Chiaravalli, Diego Calvetti, nda). Michele (Canova, nda) mi ha detto ‘non ha senso ripetersi, soprattutto a livello di scrittura’: così abbiamo fatto determinate scelte che mi hanno consentito di fare un passo indietro e ascoltare. Per me è stato illuminante.

Hai detto che ti sei concentrato molto sul canto…

E’ stato intrigante alla mia età reinventarmi sulla peculiarità che mi rende più riconoscibile: grazie alle tante parole e alle strofe serrate presenti nei brani, il canto si è asciugato, è diventato preciso e diretto.

Concludendo?

Ho la consapevolezza di aver fatto gran bel lavoro: è la prima volta in cui non cambierei una virgola di quello che è stato fatto.

 

Il prossimo 15 ottobre Francesco Renga sarà in concerto al Forum di Assago (Milano).

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