Viene pubblicato oggi “Nottetempo”, il nuovo album di Antonino Spadaccino, prodotto da Emma Marrone
Antonino ha presentato “Nottetempo” proponendo dal vivo 4 brani – sul palco ha voce ed energia da vendere.
Antonino: canzoni sincere per ripartire
Hai scelto di proporre dal vivo 4 brani per presentare “Nottetempo”. Ci spieghi la scelta di “Stanotte”, “Mentre niente”, “Gira” e “Ali nere”?
Sono canzoni totalmente differenti l’una dall’altra, legate dal vestito cucito loro addosso da Luca Mattioni (che ha curato insieme a Emma Marrone la produzione artistica e gli arrangiamenti del disco, nda). Nel resto dell’album trovate un pezzettino di me in ogni brano, dal punto di vista personale e lavorativo: questo disco racconta il percorso che mi ha portato a essere quello che sono oggi.
E’ dal 2012 che non pubblichi un album: come sono passati questi anni?
Nel 2005, dopo aver vinto Amici, ho avuto una grandissima popolarità, ma ero comunque un emergente dal punto di vista discografico. Il giorno stesso in cui è uscito il secondo album è scaduto il mio contratto. E’ iniziato un periodo duro, così ho puntato all’estero. Ho vinto due festival importanti a livello europeo (in Turchia e in Romania, nda): un bel riconoscimento, ma in Italia la situazione era diversa. Poi, ho partecipato ad Amici Big, esperienza stupenda e anche occasione di verifica del mio rapporto con il pubblico.
Che ti seguiva, e ti segue, con calore.
Mi sono ritrovato con milioni di visualizzazioni dei miei video su YouTube, un singolo arrivato nei primi 5 in classifica: tutto questo affetto mi ha rincuorato. Ho sentito che era arrivato il momento di cambiare le cose e mettermi scrivere (quasi tutte le canzoni del disco portano anche la sua firma, nda). Avevo qualcosa dentro che muoveva la scrittura, avevo argomenti personali da esprimere. In “Nottetempo” ci sono solo brani che mi rispecchiano: ne sono autore e non c’è cosa più grande per me. La sincerità è sicuramente una caratteristica di questo disco.
Sentita dal vivo, “Gira” è davvero trascinante.
Nasce da un disagio personale che ho provato. In quel periodo avevo bisogno di uscire, di vedere gente. Sono andato in un locale e tutti i miei amici erano dietro a un telefono. Avrei potuto sentirli nello stesso modo su Whatsapp e Facebook, senza uscire. Decisi di tornare a casa e scrissi “Gira”.
Questo disco rappresenta sicuramente una ripartenza per te, eppure “Ali nere” e “Nottetempo” sono titoli scuri, in netto contrasto con la gioia che esprimi cantando.
Ho rubato tempo alla notte per fare questo disco e speso bene i miei giorni, ho ricalcolato tutta la mia vita. Non basta essere bravi, ci vogliono dei contenuti. E così ho scritto “Ali nere”, il primo singolo del mio nuovo percorso. Ero arrivato a un punto in cui non ero più io, non mi riconoscevo: scrivendo ho capito che il cambiamento era già avvenuto, il cambiamento ero diventato io.
Il disco si chiude con “Lontano da me”, scritta da Nicolas Bonazzi. Parla di una risalita dopo aver toccato il fondo.
Penso sia inevitabilmente risalire. E’ un brano scritto 4 anni fa, e mi è piaciuto subito non appena l’ho ascoltato. È una canzone scura; racconta di una qualunque sera in cui non sai dove sbattere la testa, ti rifugi in te stesso e resti solo finché non trovi il modo di venirne fuori. Credo che questa canzone serva per farti fare quello scatto di consapevolezza per venire fuori da certi momenti.
Impossibile non parlare di Emma Marrone, che ha prodotto il disco – e si sente.
Sono molto fortunato perché ho conosciuto l’artista e la persona. E’ una ragazza che lavora sodo in un modo che non ho mai visto, attenta al minimo dettaglio. Io con lei sono stato una spugna, ho preso tutto quello che potevo prendere da una persona così.