Intervista – Lorenzo Fragola presenta “Zero gravity”

“Zero gravity” è il nuovo album di Lorenzo Fragola, sarà pubblicato domani. L’intervista

 

Se pensavamo di trovarci davanti a un disco rappresentato in tutto e per tutto da “Infinite volte”, brano che abbiamo ascoltato al Festival di Sanremo, o al Lorenzo Fragola conosciuto a X Factor 8 (che ha vinto), abbiamo sbagliato. Nel senso che questo disco, “Zero gravity”, imbocca e percorre un sacco di strade diverse (di cui una è “Infinite volte”), seguendo in libertà il gusto musicale di Lorenzo Fragola. Il risultato è un bell’album, ricco di spunti.

“Zero gravity” raccontato da Lorenzo Fragola

Parlando di “Zero gravity” hai detto che volevi che tutto fosse un’evoluzione. La tua maturazione si sente in modo chiaro.

Non avrei fatto un altro disco se non avessi avuto cose nuove da dire. Sono maturato, penso sia normale, ma non ho lasciato qualcosa del mio passato per diventare qualcos’altro. Mi sono trasformato diventando altro, cercando di unire il mio gusto musicale con il mio modo di scrivere. Per questo ho cercato le persone che ho ritenuto più giuste per realizzare quello che avevo in mente per queste canzoni, confrontandomi sempre: sono per il gioco di squadra.

Tra gli autori che hanno collaborato con te vediamo Federica Abbate, Virginio, Tony Maiello, Dario Faini, Ermal Meta…

Ognuno di loro mi ha aiutato a raccontare un mondo. Mi piace quello che fa Dario Faini, che ha anche un progetto elettronico (Dardust, nda) e l’ho proprio voluto per quello. Federica Abbate la conosco da prima di pubblicare il primo singolo, Ermal è… Ermal. E’ il primo autore con cui ho lavorato, mi sono sempre trovato bene con lui e penso continueremo a collaborare. Però su “Scarlett Johansson” abbiamo discusso un po’ (ride, nda). Ci abbiamo buttato dentro tantissime idee e a me questa canzone piaceva così tanto che volevo fare le scelte migliori. Ermal non era convinto di quel ‘ fottermi la testa’, ma per me ci voleva: la ragazza di cui parliamo è attraente e crudele, come Scarlett nei panni della Vedova Nera. E’ una canzone con una forte carica sessuale, questa.

 

E’ sempre difficile scegliere, ma c’è una canzone più significativa?

In questi brani ci sono esclusivamente testi autobiografici: ognuno di loro racconta una parte di me, l’album preso nel suo insieme racconta più lati del mio carattere. Io non sono bravo a scegliere i singoli, ma mi piacerebbe che “Luce che entra” fosse il prossimo. E’ un brano uptempo diverso da quelli che sento ultimamente, almeno in Italia.

“Zero gravity” è anche il titolo di una delle canzoni.

L’album si è messo in moto partendo dal tentativo di adattare in italiano “Gravity”, il primo brano che Chris Martin (dei Coldplay, nda) ha scritto per una band, gli Embrace. Però ne è nato un brano totalmente diverso, anzi direi opposto a quello, che è “Zero gravity” (nella versione deluxe dell’album ci sono tre brani in più, “Land”, la cover de “La donna cannone” di De Gregori e appunto “Gravity”, nda). Per me “Zero gravity” è un mondo nuovo, elettronico, molto libero. In realtà tutto l’album è nato con questo spirito di libertà.

Ci sono tante influenze in questo disco, Avicii, The Weeknd, i Coldplay…

Per me comporre un brano significa unire tutto quello che mi piace nella musica e nella scrittura. Quindi nell’album c’è davvero tutto quello che sono diventato, da un anno a questa parte. Il mio è un universo musicale con tante influenze.

Pensi di esserti preso dei rischi?

Sì, abbiamo lavorato senza schemi e senza steccati, liberi di fare le scelte che ci piacevano di più.

Il risultato è davvero un disco interessante, bello, che si canta e si balla. L’occasione per conoscere meglio“Zero gravity” arriva già domani, con la partenza dell’insore tour di Lorenzo Fragola da Caserta.