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The Voice, dal 24 febbraio su Rai Due

Si riaccendono i motori di The Voice.  Il talent show musicale di Rai Due riparte il 24 febbraio con i coach Max Pezzali, Raffaella Carrà, Emis Killa e Dolcenera

 

Tre coach nuovi, Max Pezzali, Emis Killa e Dolcenera, e il ritorno della regina della tv Raffaella Carrà. Dal 24 febbraio riparte The Voice su Rai Due in prima serata, come sempre alla caccia della voce vincente.

Ricetta consolidata e molto apprezzata quella delle Blind Audition (ne vedremo 6, una in più dell’anno scorso): sono le audizioni in cui i giudici non vedono chi canta e premono il pulsantone per aggiudicarsi il candidato solo basandosi sulla voce. Le squadre inizialmente saranno composte da 21 cantanti, sfoltiti poi dalle 2 Battle (sfide a 3 e non a 2 come l’anno scorso) e da 2 Knockout (2 cantanti della stessa squadra presentano il loro cavallo di battaglia): chi vince arriva ai 4 Live di maggio, per la sfida finale.

Confermato Federico Russo alla conduzione, la nuova V Reporter sarà Angelina (la ricordate a Pechino Express?). Che premette: “Non è vero che sono cattiva: mi piace sfruculiare nella vita delle persone”. Bene, non vediamo l’ora!

The Voice: la parola ai coach

Raffaella Carrà: “Non volevo fare tv quest’anno ma per The Voice ho un debole. Mi piace vedere che qualche ragazzo riesca ad arrivare al successo, che cominci una carriera da qui: che sia nella mia squadra o in un’altra non importa. Chiara Dello Iacovo (la ricordate a The Voice, nda?) a Sanremo mi è molto piaciuta, lei è davvero diversa dagli altri. Il mio sogno è vedere che qualcuno riesca ad andare avanti con un brano importante. Chiederò lo sforzo massimo perché i ragazzi abbiano inediti molto forti. Gli altri coach? Sono persone molto intelligenti, quindi ci si prende in giro a vicenda, con serenità”.

Dolcenera: “Sanremo è stata una passeggiata, qui si fa fatica vera. Dopo 10 anni in cui la televisone ed io ci siamo un po’ evitate, ci siamo ritrovate qui. Degli altri coach posso dire che Max non è buono: è onesto. Da Raffaella impari come si vive anche se non dice una parola, è sincera in ogni situazione. Emis possiede intelligenza e ironia, e mi ha spinta a tenere alto il ritmo: lui va a 4000 all’ora. Non si impongono talenti grazie a The Voice? Date tempo a questo programma. Per come è strutturato ci si affeziona meno ai cantanti, perché cantano meno volte rispetto ad altri talent. Non importa uscire di qui e fare sfracelli subito”.

Emis Killa: “Non avrei mai detto che un giorno mi sarei trovato in un contesto del genere, così di successo. Un in bocca al lupo a me. Questa è una vetrina molto grossa, se hai il talento figuriamoci se non riesci ad arrivare. Non è colpa del programma se non si è imposto in maniera forte un talento. Forse non è arrivato il talento vero, che speriamo di trovare quest’anno”.

Max Pezzali: “Abbiamo il privilegio di fare parte di una squadra di lavoro eccezionale. È incredibile veder la televisore fatta dall’interno e fatta a questi livelli, da Champions League. La dinamica di selezione dei talenti ci impone una rapidità mentale che spesso nella vita normale non abbiamo, sai che hai una responsabilità e che devi risolvere il tuo dubbio in pochi istanti. Questa situazione mi dà una carica di adrenalina che mi piace molto. A proposito di The Voice che non ha imposto talenti, posso dire che qui tutti abbiamo un’esperienza tale da permetterci di aiutare i ragazzi a trovare la loro identità artistica. Bisogna vedere cosa comunicano mentre cantano, non quanto siano perfetti tecnicamente”.

Ps: Qui potete leggere di Fabio Curto, che ha vinto The Voice lo scorso anno

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