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Sanremo 2016-Intervista: Mahmood

Ha vinto il concorso di Area Sanremo: così Mahmood è arrivato alla fase finale di Sanremo 2016, nelle Nuove Proposte

 

Tra Mahmood e “Dimentica” c’è in mezzo un bel pezzo di vita. La prossima tappa è Sanremo nelle Nuove Proposte, dove Alessandro Mahmoud è arrivato vincendo (come Miele) il concorso Area Sanremo. Ragazzo dalla simpatia fresca e sincera, ha semplicemente cambiato una lettera del suo cognome per ottenere un nome d’arte che in inglese suona come ‘il mio stile, il mio umore’. Nella strada verso Sanremo l’umore ha avuto la sua importanza. Leggete perchè.

Mahmood: il suo Festival

“Dimentica’ è…

Autobiografica, scritta dopo la scuola un giorno che ero a terra, mentre tornavo a casa in metropolitana. Ho buttato giù il testo sul cellulare, e lasciato lì per un paio di settimane. Quando l’ho ripreso in mano, la melodia è nata quasi subito al piano. Parla di me, è molto introspettiva. Rappresenta le radici del mio percorso musicale. L’unico messaggio che vorrei lanciare con “Dimentica” è che per raggiungere quello che desideri devi darti da fare.

Hai studiato canto lirico, canto jazz e tante altre cose. Nel 2012 ti abbiamo visto a X Factor. Hai pubblicato un brano in inglese, “Falling rain”, e adesso c’è “Dimentica” e il Festival. Sanremo è Sanremo perché?

Perchè l’ho sempre guardato con mia mamma, da piccolo. Lo vedevo come un miraggio lontano, dicevo ‘non riuscirò mai ad arrivarci’. E invece.

Ci racconti com’è andata?

Scrivo brani da circa due anni e mezzo. La scorsa estate ho deciso di iscrivermi ad Area Sanremo; la canzone l’avevo scritta l’anno prima, è stata arrangiata da due miei amici, è stato tutto autoprodotto e autofinanziato. Ad Area Sanremo ho fatto un’esperienza importante, con i grandi della musica. Al primo provino mi dicono: ‘Bella la canzone, ma perché la stanza è blu?’ (che Mahmood cita varie volte nella canzone, nda).

Già, perchè?

I colori sono collegati ai miei stati d’animo: il blu è malinconico. Eppure, le persone mi dicevano che era perfetto dire ‘sono solo in questa stanza’, senza aggiungere altro. Però quel blu è rimasto perchè, secondo me, a quella stanza mancava qualcosa. Arrivo alla seconda audizione e porto un altro brano mio, arrangiato la settimana prima perchè io volevo assolutamente cantare proprio quel brano. Arrangiato sempre dai miei amici Francesco Fugazza e Marcello Grilli, come “Dimentica”. Loro sono appassionati di elettronica, sonorità a cui mi sono avvicinato anche io. Insomma canto “Fuma”, una ‘elettronicata’ pesante che ha fatto effetto (ride, nda).

Come ti stai avvicinando al Festival?

Sto vivendo tutto con molta calma e tranquillità, anche perchè non serve a niente agitarsi, ti scarichi e non te la godi. Quindi sono sereno… anche se, dico la verità, da qualche notte ho gli incubi. Ci sono io da solo su un palco dove mi dicono di cantare brani che non conosco. Evidentemente sono alla frutta (ride, nda). Ma mi è già successo prima di audizioni importanti.

Aspettative?

Il miracolo è stato arrivarci, a Sanremo. Poi, è chiaro, più il risultato è alto più sono felice per me e per chi ha lavorato con me. Ce la metterò tutta perchè lo devo anche a loro e a mia madre, che mi ha aiutato in ogni modo.

C’è una canzone di un Sanremo passato che canticchi?

Mi piace “Niente” di Malika Ayane.

C’è un album in arrivo?

Sì ma più avanti, è un work in progress.

Chi ha vinto Sanremo l’anno scorso?

Giovanni Caccamo e Il Volo.

Leggi le interviste alle altre Nuove Proposte di Sanremo 2016.

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