Dopo essersi fatta notare a The Voice, Chiara Dello Iacovo arriva a Sanremo 2016, tra le Nuove Proposte, con “Introverso”, brano che ha scritto proprio durante l’avventura del talent di Rai Due.
Da The Voice alle Nuove Proposte del Festival di Sanremo, passando per esperienze e riconoscimenti importanti: Chiara Dello Iacovo porta “Introverso” all’Ariston e ci presenta il suo album d’esordio.
Chiara Dello Iacovo: il suo Festival
“Introverso” è…
Un brano non canonicamente sanremese. Ma l’ho fortemente voluto. L’ho scritto in una camera d’hotel, l’ultima settimana di The Voice. Descrive i miei sentimenti di quel periodo, qualche disagio nell’esibire uno stato d’animo in modo un po’ forzato. Ho provato sollievo quando ho finito la canzone.
Cosa rappresenta per te Sanremo?
Certamente non una competizione. Andarci ha senso se fai arrivare quello che hai di tuo: io la gara proprio non la vivo, almeno non per la musica.
Come ti stai avvicinando al Festival?
Cerco di non pensarci. Mi aggrappo alla routine, per quanto disordinata. Ascolto musica classica, leggo libri: due cose che mi danno solidità perchè sono ancorate nel passato.
Qual è il tuo obiettivo per questo Festival?
Io vorrei mostrare un micromondo che sto costruendo e che il palco – momento di totale libertà – mi aiuta a capire. A Sanremo hai tre minuti in cui devi giocartela, ma il risultato è secondario.
Come sarà il tuo album?
“Appena sveglia” contiene dieci tracce. Il titolo è nato in cucina, ci pensavo da mesi e alla fine è venuto fuori parlando con la mia coinquilina. Ero in pigiama, con il caffellatte. Ho detto, ‘lo chiamo così’. Il primo titolo che avevo pensato era ‘Incipit’, che dà l’idea di inizio, ma “Appena sveglia” ci aggiunge il fatto che al mattino siamo ‘struccati’, scorbutici e senza armatura: questa è l’intenzione di tutto il disco.
Trovi affinità tra la tua ‘Introverso’ e altri brani delle Nuove Proposte?
Abbiamo tutti attitudini e canzoni molto diverse, ma con “Amen” di Francesco Gabbani trovo un punto in comune: il fatto che siano brani frizzanti ma con un messaggio quasi di critica nel testo, che dà una doppia faccia al volto della canzone.
C’è una canzone di un Sanremo passato che canticchi?
Parecchie. Mi sono commossa con “Chiamami ancora amore” di Vecchioni, mi diverto con quelle irrivenrenti come “La terra dei cachi” di Elio e le storie tese. Perchè un brano come“A bocca chiusa” di Silvestri sia passato così sottotono ancora non lo capisco.
Chi ha vinto Sanremo l’anno scorso?
Il Volo e Giovanni Caccamo.