PREMIO NOBEL PER LA CHIMICA MARTIN CHALFIE

Il Premio Nobel per la Chimica Martin Chalfie all’Università di Parma

Giovedì 17 alle ore 11 nell’Aula Magna dell’Ateneo terrà la conferenza “GFP: Lighting Up Life”, nell’ambito del ciclo di incontri scientifici per l’Anno internazionale della luce
Sarà Martin Chalfie della Columbia University di New York, premio Nobel per la Chimica 2008 per i suoi studi sulla Green Fluorescent Protein (GFP), il protagonista del prossimo appuntamento del ciclo di conferenze divulgative sulla luce previste nell’ambito degli eventi per l’Anno Internazionale della Luce e delle tecnologie basate sulla luce – IYL2015, promossi dall’Università di Parma con la co-organizzazione di Comune di Parma e IMEM–CNR e realizzati in sinergia con numerosi altri soggetti e istituzioni.

Il prof. Chalfie terrà giovedì 17 dicembre alle ore 11, nell’Aula Magna dell’Ateneo, la conferenza “GFP: Lighting Up Life”.

Il grande giocatore americano di baseball Yogi Berra disse una volta che “si possono osservare molte cose semplicemente guardando”. Sfortunatamente, prima dell’inizio degli anni Novanta le osservazioni nelle scienze biologiche venivano fatte su campioni morti, che erano stati preparati in modo particolare e permeabilizzati per consentire l’ingresso dei reagenti necessari per la colorazione dei componenti cellulari. Questi metodi, pur consentendo di farsi un’idea di ciò che fanno le cellule, fornivano una visione inevitabilmente statica della vita attraverso istantanee raccolte in particolari momenti. La GFP e le altre proteine fluorescenti hanno rivoluzionato le scienze biologiche, perché hanno consentito agli scienziati di osservare i meccanismi di funzionamento di cellule viventi. La GFP può essere utilizzata per vedere dove i geni vengono attivati, dove si trovano le proteine all’interno dei tessuti e come cambia l’attività cellulare nel tempo. Una volta che una cellula può essere visualizzata, può essere studiata e manipolata. La storia della scoperta della GFP fornisce anche un bell’esempio di come il progresso scientifico spesso proceda: attraverso scoperte accidentali, la volontà di superare precedenti assunti correndo rischi e ricorrendo agli sforzi congiunti di molte persone. La storia della GFP mostra anche l’importanza della ricerca di base su organismi non tradizionali.

L’appuntamento, aperto a tutti gli interessati, sarà visibile in diretta streaming sul sito web www.unipr.it.

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