Nesli

Nesli ci racconta “Andrà tutto bene”, album live e libro

 

“Andrà tutto bene”, l’album, è disponibile in versione live con dvd e contenuti extra. Nesli fa anche il suo esordio come scrittore: libro e disco raccontati da lui

 

Settembre importante questo per Nesli, che presenta un libro e un disco live.

Il libro Andrà tutto bene è pubblicato da Mondadori (arriva l’8 settembre) e, per quanto riguarda il cd (pubblicato il 4 settembre), ha lo stesso titolo ed è la versione live del precedente album di Nesli*. Il disco contiene la versione originale di Andrà tutto bene che era uscita lo scorso febbraio, un dvd del concerto, intervista e materiali extra. Una chicca, insomma, che corona un anno decisamente positivo, che Nesli ci racconta così.

Nesli: “Andrà tutto bene”, il libro

Perchè l’ho scritto: “Perché avevo una storia da raccontare, la mia. Dico che è il mio primo romanzo perchè magari lo leggi e non ci credi che sia tutto vero, ma è vero: è un romanzo ispirato alla mia vita. Racconta tanto di me, infatti ci ho messo un po’ di tempo a pubblicarlo. All’inizio mi vergognavo a parlare in maniera così diretta e cruda di me: nelle canzoni c’è un margine di interpretazione, in un libro no”.

Come l’ho scritto: “Prendendo appunti sull’iPad. Immagina la confusione! Ci ho messo un annetto a scriverlo, poi l’ho tenuto nel cassetto un altro anno perchè non ero più convinto di volerlo pubblicare. La prima versione era ancora più diretta, una sorta di ‘black edition’ (ride, nda)”.

Il bene genera bene: “Non avevo scelto quello come titolo del libro, era il nome del primo file che avevo aperto sul computer. Al momento di decidere ho pensato che “Andrà tutto bene” avesse più senso, in virtù anche del cd”.

 

copertina_libro_Nesli

 

Il pregiudizio: “Io sono figlio del pregiudizio da quando ho iniziato a fare musica. Il pregiudizio è stato parte formativa della mia gavetta, pensa che follia: era mio nemico e l’ho dovuto comprendere per poi spiegarlo. Per farlo ho avuto la grande fortuna di andare al Festival di Sanremo (la scorsa edizione, con “Buona fortuna amore”, nda), dove ho cantanto 5 sere e fatto una marea di interviste, e il libro sono certo farà lo stesso: permetterà di far capire più cose della mia musica. So che molti mi aspetteranno al varco con il romanzo, e sarà bello smontare il pregiudizio: quando qualcuno ti dice ‘pensavo che… e invece’, tutto acquista un senso”.

Prima e dopo lo sparo (l’episodio chiave del libro, nda): “Mi piaceva l’idea di affrontare questo evento in maniera cinematografica. Per me, figlio di certi film e certe serie tv, quell’elemento da cui nasce tutto doveva essere all’inizio”.

La storia: “Non c’è un ordine cronologico, ma ci sono salti temporali nel racconto, degli ‘stargate’. Se avessi seguito l’ordine dei fatti la storia sarebbe stata più pesante e più difficile da comprendere. Volevo spiegarmi attraverso il mio percorso musicale, quindi racconto la mia vita attraverso tutti i passaggi che ho fatto”.

Lo stile: “Per me in una canzone devi avere il dono della sintesi e dire qualcosa di molto profondo usando parole semplici. Con un libro è diverso: devi scrivere tanto, conoscere qualche tecnica narrativa, avere ordine, tutte cose lontane dallo scrivere una canzone. Questi sono due stili di scrittura che non si incontrano: nel mio caso lo fanno perchè ho voluto che il romanzo contenesse stralci di strofe inedite e pensieri scritti di mio pugno (che consiglio di leggere quando ci cade lo sguardo)”.

Le difficoltà: “Sindrome della pagina bianca no, quella mi capitava quando facevo rap. Ma accadeva perché quello non era il mio vestito musicale. Il libro comunque è stato bello tosto da scrivere, un processo di analisi. La parte iniziale per assurdo non è stata la più dolorosa, ormai l’ho in qualche modo metabolizzata. Il capitolo più difficile da scrivere, e da leggere, è stato quello in cui si parla di famiglie. E’ anche quello che mi piace di più: quando lo rileggo mi emoziona, perché è la mia storia”.

Dopo l’ultima pagina: “Una volta raccontata, per me basta: adesso c’è l’inizio di una nuova consapevolezza. Anche il disco live indica questa ripartenza. Sono anche cresciuto, per quanto io continui a mascherarlo. Ho fatto una sorta di funerale felice a tutto questo, come l’ho fatto con Buona fortuna amore”. Non escludo però la possibilità di scrivere ancora libri in futuro”.

La speranza: “Che questo libro venga capito. Che il pregiudizio venga un po’ limato. Che si dica che sono bravo a scrivere”.

Nesli: “Andrà tutto bene – Live Edition”, l’album

Scrivere canzoni, scrivere libri: “Scrivere una canzone è divertentissimo e scrivere un libro lo è molto, molto meno. Io sono un cantante, anche se per qualcuno suona strano, non uno scrittore. Il libro spiega me e la mia musica, perchè siamo strettamente legati. E’ come quando nasce una canzone: non riesco a separare le parole dalla melodia, mi vengono in mente nello stesso tempo. Io sono la mia musica, quindi il libro spiega la persona che fa quella musica”.

copertina_album_Nesli

Il disco: “A febbraio vado a Sanremo con “Buona fortuna amore”, l’ultima canzone da portare da parte di chi aveva cambiato genere musicale. Volevo anche che fosse una canzone difficile per un cantante. Oggi, otto mesi dopo, esce la versione live del cd pubblicato allora, il mio primo live, con il film del tour. Un tour fatto su palchi importanti”.

* Francesco Nesli Tarducci, di Senigallia. 35 anni il prossimo dicembre. Fratello di Fabri Fibra. Ha iniziato col rap. Ma tutto questo, e molto altro, lo potremo leggere nel libro da domani.

https://youtu.be/cHZ49Ao6j0A

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