Le aree metropolitane in Italia occupano il 9% del territorio

Uno studio dell’Università di Milano-Bicocca analizza per la prima volta la “metropolitanità” a livello nazionaleL’Italia ha un indice di metropolitanità del 9 per cento: lo rivela lo studio “Le aree metropolitane in Italia e i loro caratteri socio-territoriali”, presentato questa mattina all’Università di Milano-Bicocca nel corso del convegno “Conoscere e governare la città metropolitana in tempi di crisi”.

Lo studio, è stato realizzato da un gruppo di lavoro del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano Bicocca, formato da Mario Boffi Matteo Colleoni, docenti di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio, insieme a Pietro Palvarini, assegnista di ricerca presso lo stesso dipartimento.

L’indice di metropolitanità è la sintesi di tre indicatori: la popolazione residente, gli addetti nel settore delle attività economiche e gli spostamenti per studio o lavoro. È uno strumento utile a identificare le aree metropolitane in Italia, a descriverne i caratteri socio-territoriali e a definirne i confini e la collocazione territoriale: ne sono state individuate otto, si connotano per una forte concentrazione in termini di mobilità, si sviluppano su oltre 26 mila chilometri di superficie e comprendono 1.700 comuni e 24 milioni di abitanti.

«Nel nostro studio partiamo della definizione di area metropolitana – spiega Matteo Colleoni -, cioè un’ area caratterizzata da contiguità territoriale degli insediamenti ed elevata concentrazione di funzioni e di flussi, e arriviamo a definirne le caratteristiche socio-territoriali con un livello di dettaglio mai analizzato in Italia. Abbiamo infatti utilizzato e analizzato milioni di dati provenienti da fonti come i Censimenti della popolazione e delle abitazioni e il Censimento dell’industria e dei servizi».

Dallo studio emerge che in Italia vi sono otto aree metropolitane (tre al Nord, Torino, Milano e area Veneta, tre al centro, Firenze, Roma e Bologna e due al sud, Napoli e Bari) che ricoprono una superficie di oltre 26 mila chilometri quadrati, pari al 9 per cento del territorio nazionale. I comuni che ricadono all’interno delle aree metropolitane sono circa 1.700 e rappresentano il 21 per cento degli 8.101 comuni italiani. La popolazione complessiva supera i 24 milioni di abitanti, pari al 43 per cento della popolazione nazionale. L’area metropolitana di Milano è la più estesa, sia per superficie (oltre 8.000 chilometri quadrati), sia per numero di comuni (858), sia per popolazione (oltre 7,5 milioni di abitanti).

Tutte le aree metropolitanee analizzate presentano un’elevata concentrazione di funzioni (residenza, produzione e servizi) e di flussi (persone e merci). La densità di popolazione supera i 900 abitanti per chilometro quadrato nelle metropoli, contro un valore medio di 118 per il resto d’Italia. Allo stesso modo la densità di addetti alle attività manifatturiere e di terziario avanzato è pari a 181 per chilometro quadrato nelle aree metropolitane, rispetto a un valore di 15 al di fuori delle metropoli. Anche i servizi di leisure e quelli di pubblica utilità presentano una densità di addetti molto superiore nelle aree metropolitane (rispettivamente 46 contro 5 e 80 contro 8).

Rispetto ai flussi, la mobilità nelle aree metropolitane si caratterizza per una forte concentrazione. Al loro interno, si spostano quotidianamente oltre 5,5 milioni di persone, pari al 53 per cento del totale dei pendolari. Nelle otto aree metropolitanee, i pendolari rappresentano il 23 per cento di tutta la popolazione, rispetto al 18 per cento registrato a livello nazionale. L’area milanese è quella caratterizzata dal maggior numero di pendolari (1,8 milioni), ma è a Roma e Torino che si raggiunge la quota più elevata di pendolari rispetto alla popolazione (rispettivamente 31 per cento e 27 per cento). Ciascun pendolare percorre in media 10,5 chilometri contro i 13,3 della media italiana, per un totale di quasi 59 mila chilometri all’anno, rispetto ai 140 mila effettuati nel resto del Paese.

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