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Università Cattolica tra i tre atenei con gli studenti più ricercati dalle aziende

Pubblicati i dati di QS World University Rankings che prendono in considerazione più di 3800 atenei nel mondo. Cinque università italiane figurano tra le top 200 al mondo nel giudizio dei recruiter: Università Cattolica si attesta al 3° posto in Italia e al 132° a livello mondiale

Terzo posto per l’Università Cattolica nel sondaggio tra i datori di lavoro e i recruiter della 13a edizione di QS World University Rankings, l’indagine che definisce le migliori università al mondo tra 3800 atenei presi in considerazione.

Milano si conferma la città con gli studenti più ricercati dalle aziende: Bocconi, Politecnico di Milano e Università Cattolica si attestano rispettivamente al primo, secondo e terzo posto in Italia tra gli atenei che formano gli studenti più apprezzati dai recruiter, con Politecnico di Torino e Università degli Studi di Bologna al quarto e al quinto posto.

All’interno della classifica, l’indicatore dell’Employer Reputation si basa su un sondaggio di quasi 38.000 recruiter ai quali è stato chiesto di indicare da quali università preferiscono assumere talenti: cinque italiane figurano nel 2016 tra le prime 200 al mondo, rispetto alle 4 del 2015. In particolare l’Università Cattolica risale di 11 posizioni e si attesta al 132° posto a livello mondiale.

“L’obiettivo di Università Cattolica è formare professionisti in grado di fare la differenza nel mercato del lavoro in Italia e nel mondo,” afferma Pier Sandro Cocconcelli, delegato dell’Ateneo al coordinamento dei progetti di internazionalizzazione.”Il lavoro effettuato finora sull’offerta formativa e sulle opportunità di studio all’estero, mirate a migliorare le competenze professionali, ci ha consentito di guadagnare ben 11 posizioni fino alla 132a, rimanendo nel novero delle migliori 150 università al mondo secondo i recruiter e consolidando il 3° posto in Italia”.

L’Università Cattolica  fa parte, complessivamente, del gruppo delle migliori 500 università nel mondo, posizionandosi nel range 491-500.

A partire dal 2015 il ranking QS ripartisce equamente l’influenza dell’indicatore “citations per faculty” tra le cinque macro aree dell’attività accademica,  penalizzando così, rispetto alle edizioni precedenti, le università che pubblicano prevalentemente  ricerche nell’area delle life sciences.

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