MISS laurea in sicurezza internazionale

Uni Trento: presentata MISS, laurea magistrale in sicurezza internazionale

Obiettivo: formare professionisti in grado di affrontare le sfide del XXI secolo e di monitorare i rischi nelle relazioni internazionali, in ambito migratorio, energetico, ambientale e finanziario

Un corso professionalizzante, interamente in lingua inglese, per 25 giovani già in possesso di una laurea di primo livello e che intendano acquisire una conoscenza approfondita dei problemi della sicurezza internazionale, insieme agli strumenti teorici e applicativi per prevenire rischi e affrontare crisi. Si è presentata così oggi pomeriggio alla Scuola di Studi Internazionali MISS, la laurea magistrale in International Security Studies.

Attivato dall’Università di Trento (Scuola di Studi internazionali) insieme alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (Istituto di diritto politica e sviluppo) per l’anno accademico 2016-2017, il corso congiunto di laurea magistrale (classe LM-52, Relazioni Internazionali) prenderà il via il prossimo autunno. Il programma prevede che le attività del primo anno si tengano a Pisa e quelle del secondo anno a Trento con un periodo di studio o di stage all’estero. I docenti afferiscono ad aree disciplinari diverse che comprendono economia, diritto, relazioni internazionali e scienze politiche, storia e sociologia. Marco Pertile è co-direttore per UniTrento e Barbara Henry per Sant’Anna.

Nelle parole dei promotori c’è la consapevolezza di essere riusciti a rispondere a una domanda particolare, a colmare un vuoto formativo: «Nel pur variegato panorama delle lauree in relazioni internazionali, non esisteva una laurea magistrale che si concentrasse su questioni legate alla sicurezza in modo analogo a quanto proposto dalla laurea magistrale in International Security Studies. Rispetto alle opportunità formative disponibili in Italia e in Europa, questa laurea magistrale offre un livello di specializzazione adeguato per attrarre e formare un’utenza ampia su un tema di assoluta rilevanza».

La didattica del primo anno – si spiega – intende fornire agli studenti una panoramica complessiva e multidisciplinare delle questioni legate alla sicurezza, che includa una conoscenza degli strumenti teorici affiancata all’analisi pratica delle sfide tecnologiche, sociali ed ambientali emergenti nel mondo delle relazioni internazionali.

Gli insegnamenti del secondo anno – si aggiunge – approfondiscono in particolare cinque sfide principali al contesto internazionale contemporaneo con riferimenti alle implicazioni della sicurezza nelle relazioni internazionali, in ambito migratorio, energetico, ambientale e economico. Il secondo anno è inoltre strutturato in modo da consentire a un ampio numero di studenti di trascorrere un periodo di studio o di stage nelle numerose destinazioni disponibili per gli studenti dell’Ateneo di Trento. Nel complesso, la didattica si basa su un modello di apprendimento partecipato che prevede l’impiego di simulazioni e giochi di ruolo in modo da favorire la produzione scritta e orale degli studenti e di sviluppare le loro capacità decisionali.

In occasione della presentazione sono stati anche illustrati gli sbocchi professionali.

Si pensa in primo luogo – si è detto – agli organismi internazionali ed europei deputati alla tutela della sicurezza nelle sue varie componenti (sicurezza fisica, ambientale, alimentare, relativa alle tecnologie emergenti, al mantenimento della pace, alla gestione dell’immigrazione).

Ampie saranno anche le possibilità di inserirsi nel privato: dalle compagnie multinazionali che necessitano di individuare i rischi politici, economici, tecnologici e geografici dei mercati alle società che forniscono servizi di consulenza e di gestione dei rischi di natura geopolitica e tecnologica a imprese, organizzazioni non governative, media, banche, società energetiche, petrolifere ed estrattive, compagnie assicurative, aree e di navigazione.

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