Sanremo_2016_Ermal_Meta
Foto di Fabrizio Fenucci

Sanremo 2016-Intervista: Ermal Meta, ‘nuova proposta’ da classifica

 

Autore per tanti interpreti che hanno portato in alto nelle classifiche le sue canzoni, Ermal Meta si mette in gioco in prima persona e presenta “Odio le favole” al Festival di Sanremo

Conoscete “Io ti aspetto” e “Pronto a correre”? “Arriverà l’amore”, “Occhi profondi”, “Straordinario”, “Non so ballare”? L’autore di questi brani che si sono fatti ascoltare da tutti noi, cantati da Marco Mengoni, Emma, Chiara Galiazzo e Annalisa, è Ermal Meta.

E’ in gara tra le Nuove Proposte di Sanremo con “Odio le favole”. Una categoria in cui starebbe un po’ stretto (opinione personale), ma Ermal si definisce ‘sempre una nuova proposta, perchè spero di avere sempre qualcosa di nuovo da dire’, lui che al Festival c’era già stato con gli Ameba 4 (come chitarrista) e poi con la band La fame di Camilla. Sanremo 2016, però, è tutta un’altra storia: ci mette la sua musica, le sue parole e la sua voce, per la prima volta da solo.

Ermal Meta: il suo Festival

“Odio le favole” è…
Una grande metafora, la realtà è diversa da quella che appare. Il tempo mette tutto sotto radice quadrata e ridimensiona le cose.

Cosa rappresenta per te Sanremo?
Un bellissimo inizio e un’opportunità di cui sono grato. In realtà esserci è un secondo passo, il primo è stato volerlo.

Come ti stai avvicinando al Festival?
Masticando zenzero, ho un po’ di raffreddore (ma è passato qualche giorno da questa chiacchierata, tutti tranquilli! nda). Ascolto musica, e suono.

Cosa ascolti?
L’ultimo disco di David Bowie, e le note sicure di “Kid A” dei Radiohead, in cui mi perdo.

Hai un ricordo di un Festival passato?
Pippo che salva un tipo che non voleva buttarsi. E Fabrizio Moro che canta “Pensa”: la bellezza di questa canzone mi ha scosso, in quel momento ho sentito che era nata una penna autorevole. Ricordo anche Vasco, che arriva ultimo a Sanremo e poi riempie lo stadio di San Siro.

Ermal Meta
Foto di Fabrizio Fenucci

C’è una canzone di Sanremo che canticchi?
“Sono solo parole”, scritta guarda caso da Fabrizio Moro.

Qual è il tuo obiettivo per questo Festival?
A parte dare il meglio di me? Non lo so (ride, nda)!

Come sarà il tuo album?
Si intitola “Umano”, contiene nove pezzi che ho scritto, prodotto e in gran parte suonato io, perchè non volevo intermediari tra me e quello che volevo farvi sentire. Il risultato mi piace moltissimo.

Scrivere per altri e scrivere per te: cosa cambia?
Niente, perchè io scrivo sempre per me. Partorisco una canzone e sento il dolore della creazione, solo io so cosa vuol dire: non fa differenza se quel brano crescerà con me o con qualcun altro.

Il dolore della creazione?
Dentro muore qualcosa ogni volta, è la creatività che lo richiede. Le canzoni che nascono sono come microgalassie che esplodono.

Dopo il disco, il tour?
Sicuramente, se non suono vado in crisi d’astinenza. Penso che proporrò canzoni mie e canzoni mie che hanno cantato altri, per farle sentire così come sono nate.

Per finire, chi ha vinto Sanremo l’anno scorso?

Il Volo e Giovanni Caccamo.

https://youtu.be/UKbzSCskhTQ

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