Studenti universitari “rimandati” in stile di vita

Dall’indagine “Sportello Salute Giovani”, sulle abitudini di vita degli studenti universitari italiani, emerge un quadro allarmante.

I giovani studenti di oggi sono per lo più sedentari, fumatori, bevono alcolici, mangiano poca frutta e verdura e, come tutta la maggior parte della popolazione italiana, sono iperconnessi allo smartphone. E’quanto emerso dall’indagine “Sportello Salute Giovani” promossa dall’Università Cattolica e dall’Istituto Superiore di Sanità, che ha preso in considerazione un campione di 8516 studenti di 10 università italiane del Nord, Centro e Sud, in età compresa tra 18 e 30 anni.

Alcol, fumo e sedentarietà

I risultati parlano chiaro: molti studenti sarebbero da “rimandare” in stili di vita, i maschi peggio delle femmine. Dall’indagine risulta che 3 su 10 non svolgono attività fisica e in molti cedono al vizio del fumo e all’alcol. Parlando percentuali, il 24% degli studenti universitari fuma, il 42,2% beve birra, vino o liquori almeno settimanalmente, mentre circa 40% degli studenti ha fumato almeno uno spinello e 2% utilizza altre droghe, soprattutto cocaina.
Il quadro non è migliore sul versante alimentare, dove solo il 44% e il 22,5% consumano almeno 1 porzione di frutta e 2 porzioni di verdura al giorno. Da questo punto di vista le studentesse risultano più attente degli uomini a mangiare in modo più sano ed equilibrato. Dove le ragazze risultano invece carenti è sul fronte dell’attenzione alla salute sessuale: 3 studentesse su 10, che dichiarano non si sono mai sottoposte a controlli ginecologici.

Rischio di dipendenza da hi-tech

A mettere i giovani a rischio di assumere abitudini che rasentano la dipendenza è un’attenzione altissima verso le nuove tecnologie. Un’interesse che porta studenti e studentesse a trascorrere quotidianamente tantissimo tempo con il cellulare in mano, tanto che 7 su 10 dichiarano di essere sempre connessi.
Ciò che stupisce maggiormente è l’inconsapevolezza degli studenti riguardo al proprio stile di vita certo non esemplare: ben 8 studenti su 10 si sentono in buona o ottima salute.

“Questi dati – affermano i ricercatori – ci impongono di prestare una maggiore attenzione all’educazione a stili di vita salutari. Basterebbero pochi interventi per migliorare la situazione: dall’offerta di porzioni di frutta e verdura al posto di calorici snack nei distributori automatici, all’incremento della disponibilità di strutture sportive nei campus universitari, all’organizzazione di corsi che educhino all’uso consapevole delle nuove tecnologie, agli sportelli di counseling dentro gli atenei”.

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