Un murale di 70 metri mette in scena il passaggio all’età adulta

Il 2 novembre, alle 18, la Bocconi inaugura il primo progetto di Urban art di Bocconi Arts Campus, realizzato dall’illustratrice Arianna Vairo. Un’opera che racconta la formazione universitaria come motore della crescita individuale e che, grazie a un’app sviluppata da una startup, e’ visibile anche in 3D

La formazione universitaria come motore della trasformazione individuale, come cardine del passaggio  all’età adulta. Un racconto per immagini, a partire dagli spunti dati da un gruppo di studenti e di giovani alumni, sul significato dell’esperienza studentesca. Tutto questo, rappresentato su 70 metri di muro all’interno del campus dell’Università Bocconi. L’opera di Urban art, realizzata dall’illustratrice Arianna Vairo sul muro che collega gli edifici di via Roentgen 1 e Piazza Sraffa 13, sarà inaugurata lunedì 2 novembre, alle ore 18, alla presenza dell’artista, del rettore Andrea Sironi, del presidente di Bocconi Arts Campus, Paola Dubini, di Cristina Taverna della Galleria Nuages e di Lilia Ha ralampieva, della startup Bepart – the Public Imagination Movement.

Il progetto del grande murale rientra tra le attività di Bocconi Arts Campus (BAC), il comitato guidato da Paola Dubini, direttore del Cleacc (Corso di laurea in economia per le arti, la cultura, la comunicazione), che promuove a 360 gradi le attività culturali all’interno dell’Università: “Le arti  sono una forma di conoscenza e Bocconi Arts Campus intende  contaminare la comunità bocconiana, studenti in primis, con le arti. I progetti realizzati finora da BAC  hanno trasformato gli spazi universitari e li hanno messi al servizio delle arti. Abbiamo regolarmente persone che suonano in Università, amatori e professionisti, abbiamo uno spazio a nostra disposizione, e il muro è una prima visibile e duratura evidenza della possibi lità di realizzare in università progetti di imprenditorialità culturale” spiega la docente. “Bocconi Arts Campus ha lavorato dall’inizio con un gruppo di studenti che ha seguito l’intero processo e ha mobilitato diverse associazioni studentesche. Abbiamo scelto una illustratrice, perché per vocazione chi illustra racconta la storia di altri. E noi volevamo mettere al centro la storia degli studenti”.

Inoltre, il processo ha visto il coinvolgimento di due startup: si tratta di Runtime Productions, impresa ospitata dall’incubatore Speed MI Up, che ha realizzato il video del making of dell’opera, e della startup innovativa Bepart – the Public Imagination Movement, che ha messo a punto un’app per installare opere in realtà aumentata negli spazi urbani. Attraverso l’applicazione si potrà visualizzare un’animazione in 3D di una scena del murale realizzata dalla stessa Vairo.

Arianna Vairo, illustratrice milanese, vanta collaborazioni con Marina Abramovic Institute, New York Times, GQ, Il Sole24Ore, Rolling Stone, oltre ad aver partecipato a numerose esposizioni, personali e collettive, in Italia e in Europa. “La forma del muro ha subito suggerito l’idea della metamorfosi”, racconta l’artista. “Attraverso il linguaggio visivo della fiaba, ho voluto rappresentare il ruolo chiave giocato dall’università nel trasformare il giovane individuo delle prime scene nell’uomo proiettato verso il mondo delle ultime”.

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