MDI lancia l’auto ad aria compressa, sarà un flop?

Un’auto economica e dai consumi ridottissimi che in pratica non inquina. E’ davvero arrivato il momento in cui daremo addio alla benzina oppure sarà un fuoco di paglia?
Entro la metà del prossimo anno sarà in vendita una macchina che nel serbatoio ha solo aria compressa denominata AirPod. La  Motor Development International (MDI), dopo aver stretto un accordo con la Tata nel gennaio del 2007, è infatti a un passo dal lancio commerciale e in anteprima a Repubblica.it ha rilasciato tutte le informazioni di dettaglio sul suo progetto.
AirPod costerà appena 7.000 euro e sarà necessario meno di 1 euro per fare 100 km. Il pieno si potrà fare direttamente a domicilio in 3 ore o in 2 minuti in aree di servizio predisposte che saranno installate, ad un costo inferiore rispetto alle pompe di benzina tradizionali, in tutto il Paese. La prima auto ad aria sarà omologata come quadriciclo leggero “grande”, quello per 16enni. Poi ci sarà anche una versione baby, per i 14enni, e quindi una macchina vera. Successivamente ne saranno prodotte anche per altre categorie di autoveicoli.
L’obiettivo è di produrre in Italia 140.000 auto all’anno grazie ad un nuovo metodo produttivo. Infatti, ha spiegato Cyril Negre, responsabile tecnico dell’auto ad aria della Mdi, figlio di Guy Negre il fondatore della MDI: “il concetto di commercializzazione per noi è un pò diverso: non avremo concessionarie, ma tante fabbriche: produciamo là dove vendiamo. Con vantaggi infiniti, economici, sociali. Pensiamo di aver bisogno di 25 piccole fabbriche in Francia e 20 in Italia. Abbiamo già diversi contatti con molte aziende interessate a produrre le MDI”. 
Un aspetto di queste mini-fabbriche è che ci vuole il 30% in più di forza lavoro per produrre, che significa occupazione. Ciò può sembrare uno svantaggio ma non lo è per MDI  “perché si entra nel tessuto sociale delle città, si dà forza alle famiglie […] Per fare ecologia, oggi, non  basta fare macchine pulite, ma è necessario fare macchine che costano poco. E che richiedono poca energia per essere prodotte. Proprio quello che facciamo noi.”  
 In termini di prestazioni, “la piccola AirPod ha 7 Kw, ma una coppia completamente piatta di 45 Nm e una velocità massima di 80 Km/h. L’AirOne invece ha un motore da 15 Kw e fa i 100 orari. Ma è una macchina molto più grossa, pesa 400 kg. E poi c’è l’AirCity – ancora più grande – che non è più un quadriciclo leggero ma una macchina vera, fa i 130 orari ed ha con 25 Kw di potenza”.
 

 
Dalla descrizione sembra tutto fantastico ma si sa la prima parola che si associa a bombole è esplosione. “Ha ragione, ma lavoriamo con livelli di efficienza altissima – ha continuato Negre – Siamo allineati la pressione di gonfiaggio del gas naturale con la differenza che dentro le nostre bombole non c’è Gpl o Metano, ma aria… Gonfiata a 248 bar. La bombola poi è la stessa di quelle del metano”. Altro timore è che i pedoni non sentano la macchina che sta per investirli. In effetti l’auto è silenziosa ma emette comunque rumore “più dell’auto elettrica, ma molto meno di un’auto normale. Ha un rumore diverso, perché deriva da una sequenza diversa. Al minimo non emette suoni perché il motore è fermo. Quando si accelera si sente uno sbuffo, un rumore indescrivibile, tutto suo”.
Qualcuno è ancora scettico, e l’ha classificata fra le invenzioni green che hanno fallito in partenza ma la speranza è che con il tempo questo tipo di tecnologia prenda piede per il nostro benessere e del pianeta

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