Cinema, suggerimenti per il weekend: The Help

“Il cambiamento è iniziato da un sussurro…” la voce di Skeeter scoperchia un silenzio diventato troppo rumoroso.

La storia di una giovane donna rivoluzionaria che, nell’America puritana degli anni ’60, ha denunciato come i bianchi trattavano le domestiche di colore. Nel Mississipi, Eugenia “Skeeter” Phelan (Emma Stone) dopo aver finito gli studi ha intenzione di diventare scrittrice e raccontare in un libro la storia delle discriminazioni razziali subite dalle donne di colore che, come Aibileen e Minny, da sempre si prendono cura delle famiglie della zona. Con le sue interviste la ragazza stravolgerà amici e concittadini che si troveranno costretti a rivedere le loro ataviche convinzioni, di cui la principale portavoce è Hilly Holbrook (Bryce Dallas Howard) reginetta dei salotti borghesi.
The Help è tratto dall’omonimo romanzo di Kathryn Stockett, alla quale rifiutarono il libro 60 volte prima di trovare un editore disposto a pubblicarlo. Nel 2009 il libro diventò in un batter d’occhio un successo editoriale, con una doppia vittoria per la scrittrice: da una parte quella morale e dall’altra quella professionale con il suo libro salito in vetta alla prestigiosa classifica del New York Times e tradotto in 35 paesi. Nello stesso anno, i produttori Chris Columbus, Michael Barnathan e Michael Radcliffe fanno un adattamento cinematografico del libro, con la oro società di produzione 1492 Pictures. Sceneggiatura e regia passano nelle mani di Tate Taylor che realizza, nonostante le atmosfere edulcorate e il tono leggero (resta di fatto una produzione Disney), un film avvincente ed emozionante. Lo spettatore partecipa alla crociata di questa ragazza, determinata e intelligente, per dare dignità a persone che non l’hanno mai avuta e che l’hanno fatta diventare adulta. Cresciuta da una donna di colore che è sparita e che ama più di sua madre, che vuole solo vederla sposata e rassegnata a fianco di un marito, Skeeter è decisa a ritrovare Costantine per darle voce, perché l’ha sempre sostenuta fin dalla nascita.
Siamo negli anni ’60, quelli in cui Bob Dylan canta le sue prime canzoni di protesta, testimonianza di un’epoca di sovversione e Skeeter, Aibileen e Minny, si ritrovano a lavorare ad un progetto comune che le esporrà a gravi rischi a causa dei colpi sferzati alla società razzista.
Parte delle riuscita del film dipende dalle brave interpreti, un gruppo di attrici che mette insieme una delle più grandi interpretazioni collettive degli ultimi anni, paragonabile a America Oggi di Robert Altman. Ogni scena è recitata con estrema cura, sia nei duetti che nei momenti corali. Lo script è ben equilibrato, dosa momenti tipici della commedia con altri più consoni alla forza del tema trattato, i dialoghi sono di sostanza con una messa in scena fluida, “classica”: la regia non sottolinea gli eventi, ma lascia che arrivino al pubblico grazie alla forza dei personaggi e dunque l’interpretazione del cast.
In un mondo in cui la casta si determina attraverso il colore della pelle e l’appartenenza ad un sesso, serve e padrone vivono secondo dettami imposti, ostaggi più o meno consapevoli di una struttura antica e immobile nel suo ciclico ripetersi. Il film mostra un futuro che irrompe nel presente con la messa in discussione dei ruoli (moglie, domestica, madre) visti come una limitazione da superare per aprirsi ad un mondo progettato e non subito. Il potere di questo tipo di cinema non si identifica nel raccontare qualcosa di nuovo, ma di farlo con una tale precisione e ricchezza di contenuti da sorprendere ogni volta.
 

Potrebbe interessarti

Guarda anche

Il Gruppo LEGO svela il nuovo set LEGO Batcave - Shadow Box

Il Gruppo LEGO svela il nuovo set LEGO Batcave – Shadow Box

Il Gruppo LEGO annuncia un’incredibile novità nella Collezione LEGO Batman: il set LEGO Batcave – …

Lascia un commento

Oppure